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Come effettuare backup

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Un amico ti ha chiamato, disperato, comunicandoti di aver perso tutti i dati a causa di un guasto hardware di uno dei suoi dispositivi. Dispiaciuto per la sua situazione, ti sei augurato di non ritrovarti mai ad affrontare una cosa del genere e, per questo motivo, hai deciso di correre ai ripari e di realizzare subito una copia di sicurezza dei dati per te importanti. Il problema, però, è che non hai la più pallida idea di come effettuare un backup del device in tuo possesso e, dopo una breve ricerca su Google, sei capitato proprio qui, sul mio sito Web.

Se le cose stanno in questo modo, sappi che ti trovi nel posto giusto, al momento giusto! Di seguito, infatti, ti spiegherò per filo e per segno come creare una copia dei tuoi dati personali su un gran numero di dispositivi: computer, smartphone, tablet, console per videogiochi ecc.

Dunque, senza esitare un attimo in più, mettiti bello comodo e leggi con attenzione tutto quanto ho da spiegarti sull’argomento: ti garantisco che, al termine della lettura di questa guida, sarai perfettamente in grado di raggiungere brillantemente l’obiettivo che ti sei prefissato. Detto ciò, non mi resta altro da fare, se non augurarti buona lettura e buona fortuna!

Indice

Informazioni preliminari

Info preliminari backup

Ancor prima di entrare nel vivo di questa guida e di spiegarti, concretamente, come effettuare backup di vari dispositivi (PC, smartphone, tablet o console), ritengo opportuno fare un po’ di chiarezza sulle principali tipologie di backup che possono essere messe in atto.

Di base, la parola “backup” fa pensare a una copia completa dei file su uno spazio di archiviazione esterno, ma non sempre è così: alcuni software, infatti, sfruttano delle precise tecniche per ottimizzare (e velocizzare) la copia dei dati, specie se questi devono essere aggiornati a intervalli di tempo regolari. Di seguito te ne elenco alcune.

  • Backup completo – è il tipo di backup più semplice da gestire, ma estremamente lungo da creare. Come il nome stesso lascia intendere, altro non è che una copia dei file e delle cartelle sul dispositivo di archiviazione scelto, esattamente come sono.
  • Backup incrementale – questo tipo di backup memorizza soltanto i file creati e/o modificati dal backup completo effettuato, lasciando inalterati tutti gli altri. Per questo motivo, è necessario creare un backup completo iniziale, prima di procedere con quelli incrementali. Questa soluzione genera file dalle dimensioni relativamente contenute ma, per il ripristino, è necessario disporre dell’ultimo backup completo e di tutti i backup incrementali fatti in precedenza.
  • Backup completo sintetico – segue la stessa meccanica del backup incrementale, ma “include” tutti i suoi file all’interno del backup completo dal quale si origina. Si tratta di un sistema pratico e sicuro, dal ripristino relativamente semplice, ma che richiede più tempo per la creazione (per via dell’unione dei file).
  • Backup differenziale – è abbastanza simile al backup incrementale e memorizza i file e le cartelle creati a partire dall’ultimo backup completo, lasciando inalterato tutto il resto. Anche in questo caso, prima ancora di creare un backup di questo tipo, è necessario realizzarne uno completo. Questa soluzione, in termini di spazio, è sicuramente più esosa rispetto al backup incrementale, ma è di gestione decisamente più semplice: per effettuare il ripristino dei dati, infatti, è necessario possederne l’ultimo backup completo e soltanto l’ultimo backup differenziale.

Ciascuna delle tecniche di cui ti ho parlato poc’anzi ha i suoi pregi e i suoi difetti e, di conseguenza, si adatta a scenari e necessità differenti. Nel corso di questa guida, ti mostrerò alcune soluzioni finalizzate alla creazione di backup di vario tipo, sfruttando, ove possibile, le soluzioni integrate nei sistemi operativi.

Come effettuare backup: PC Windows

Cronologia File Windows 11

Windows 11 e Windows 10 includono di serie un ottimo strumento dedicato al salvataggio dei dati: trattasi di Cronologia File, un sistema che consente di creare backup di tipo incrementale, anche in modo completamente automatico. Questo software include anche una funzionalità di ripristino, semplicissima da usare.

Affinché le cose vadano per il meglio, prima ancora di avviare Cronologia File, assicurati che al PC sia collegato un disco (interno o esterno, è indifferente) sufficientemente grande da poter contenere comodamente i dati. Il programma, tra le altre cose, non altera i dati già esistenti sul disco scelto, pertanto puoi agire in tutta sicurezza.

Il backup automatico, chiaramente, viene realizzato soltanto se il disco resta connesso al computer; in caso di disconnessione, esso viene aggiornato non appena il disco torna disponibile. In caso di spazio insufficiente, Cronologia File eliminerà automaticamente i backup più vecchi.

Per usare Cronologia File su Windows 11, fai clic destro sul pulsante Start (l’icona della bandierina di Windows collocata nell’angolo in basso a sinistra dello schermo) e, nel pannello che visualizzi, digita “Cronologia file” nel campo di ricerca presente e premi sulla voce Apri relativa al risultato ottenuto. In alternativa, puoi accedere a Cronologia File tramite il Pannello di controllo, premendo sulla voce Salva copie di backup dei file con Cronologia File posta sotto alla dicitura Sistema e sicurezza.

Su Windows 10, invece, dopo aver premuto il tasto Start seleziona la voce Impostazioni dal menu che ti viene proposto e, mediante la finestra che compare a schermo, recati nelle sezioni Aggiornamento e sicurezza > Backup.

Ora, su Windows 11, premi sul tasto Attiva relativo al disco da utilizzare per contenere il backup oppure, su Windows 10, clicca sul pulsante [+] corrispondente alla voce Aggiungi un’unità, scegli l’unità di salvataggio (il disco o il dispositivo esterno sul quale memorizzare il backup) dalla lista che ti viene proposta e, in entrambi casi, il gioco è fatto: dopo qualche istante, Windows dovrebbe avviare la creazione del primo backup completo, che verrà aggiornato in modo completamente automatico, a intervalli regolari.

Di base, Cronologia File crea automaticamente un backup delle cartelle più importanti del sistema: Desktop, Raccolte, Contatti e Preferiti. Tuttavia, su Windows 11, non puoi selezionare cartelle specifiche da aggiungere al backup (ma solo rimuoverle), cosa che è invece possibile fare su Windows 10. Se lo desideri, clicca quindi sulla voce Altre opzioni annessa alla finestra di Cronologia File e, tramite la scheda che si apre, puoi aggiungere/rimuovere cartelle di salvataggio, visualizzare la dimensione del backup corrente, eseguire manualmente un backup, definire ogni quanto tempo realizzare il salvataggio automatico dei dati, scegliere per quanto tempo conservare i vecchi backup o, ancora, cambiare l’unità di salvataggio dei dati.

Su Windows 11, invece, le funzioni — come ti accennavo — sono limitate. Premendo sulla voce Escludi cartelle, presente nel pannello di Cronologia file, puoi decidere quali cartelle non sottoporre a backup, mentre cliccando sulla voce Impostazioni avanzate puoi decidere la frequenza di salvataggio delle copie dei file e per quanto tempo mantenere le versioni salvate tramite gli appositi menu a tendina.

Infine, se possiedi un backup realizzato con Cronologia File e intendi ripristinarlo, clicca sulla voce Ripristina i file personali/Ripristina i file da un backup corrente e, dopo aver collegato al computer l’unità di salvataggio (se necessario), segui le istruzioni a schermo per ripristinare rapidamente i dati.

Se lo desideri, puoi disattivare in qualsiasi momento la creazione del backup automatico di Windows 10, spostando su Disattivato la levetta corrispondente al riquadro Backup con cronologia file.

Windows Backup

Cronologia File non è l’unica soluzione di backup disponibile per Windows: puoi decidere, infatti, di rivolgere la tua attenzione a ulteriori strumenti che hanno funzioni specifiche. Il primo è Backup e Ripristino, un tool presente a partire da Windows 7 e disponibile anche nelle più recenti edizioni di questo sistema operativo per la creazione di immagini di sistema. In altre parole, puoi creare un’intera immagine del tuo PC (quindi sia i dati relativi al funzionamento e l’esecuzione del sistema operativo, sia i tuoi dati personali), in modo che possa essere ripristinato in caso di problemi. Questa funzionalità è accessibile dal Pannello di Controllo alle voci Sistema e sicurezza > Backup e ripristino > Crea immagine di sistema.

L’altro metodo che puoi impiegare è l’utilizzo di OneDrive per effettuare un backup in cloud dei tuoi dati. In questo caso, puoi scegliere di utilizzare OneDrive per la sola copia dei tuoi dati personali oppure congiuntamente all’app Windows Backup disponibile a partire da Windows 10, puoi copiare anche le impostazioni del sistema operativo, in modo da ripristinarle nel caso di passaggio a nuovo PC o formattazione pulita. La configurazione di Windows Backup avviene dal pannello Impostazioni di Windows, selezionando le voci Account > Windows Backup.

In questa sezione, premendo sul tasto Configura sincronizzazione e collegando un account Microsoft, puoi scegliere le cartelle da includere nel backup quali Documenti, Immagini, Desktop, Musica e Video. Tramite le voci Ricorda le mie app e Memorizza preferenze puoi conservare alcune preferenze del sistema operativo. Non ti resta dunque che aprire l’app Windows Backup e premere sul tasto Backup per avviare il backup sul cloud dei tuoi dati personali e delle impostazioni del sistema.

Di entrambe queste funzionalità ti ho parlato ampiamente nel mio tutorial su come eseguire un backup del PC. Se non ti ritieni soddisfatto, puoi avvalerti di soluzioni esterne come EaseUS Todo Backup o Macrium Reflect, delle quali ti ho parlato nel mio tutorial su come fare il backup del PC su Windows 10.

Come effettuare backup: Mac

Effettuare backup su Mac

Se possiedi un Mac, ti consiglio di prendere in considerazione l’utilizzo del software Time Machine, incluso “di serie” in macOS: se non ne avessi mai sentito parlare, si tratta di un’utility che consente di creare una copia completa di tutti i dati (o di parte degli stessi) presenti nel computer, inclusi i programmi installati e le impostazioni, in modo da poterli ripristinare al bisogno.

Time Machine funziona in questo modo: dopo averne effettuato la configurazione iniziale, esso crea un backup completo dei dati che, a intervalli regolari, viene aggiornato mediante vari backup incrementali. Per la precisione, vengono realizzati salvataggi orari (durano 24 ore), giornalieri (durano un mese) e settimanali.

Per usare Time Machine, è indispensabile che il dispositivo sul quale archiviare i dati sia già stato collegato al Mac: per la precisione, puoi servirti di un disco esterno (se intendi usare un disco nuovo, assicurati di inizializzato correttamente prima dell’uso) che può essere collegato mediante USB, Thunderbolt, FireWire o rete locale (ad es. un NAS), di una AirPort Time Capsule (ossia un router prodotto da Apple che integra un disco per il backup dei dati), oppure di un router AirPort Extreme al quale deve essere collegato un disco USB esterno.

Se l’unità di archiviazione resta connessa al Mac, il backup viene eseguito in modo automatico; se, invece, essa viene scollegata, il backup viene aggiornato non appena l’unità viene riconnessa al Mac. In caso di spazio sufficiente, il programma mostra un messaggio ed elimina, in automatico, i backup più vecchi.

Usare Time Machine è semplicissimo: per prima cosa, collega al Mac il disco scelto per l’archiviazione dei dati e, laddove questo fosse già inizializzato correttamente, macOS dovrebbe mostrarti una finestra d’avviso che ti chiederà come intendi utilizzare l’unità.

Per realizzare subito il primo backup completo con Time Machine, clicca sul pulsante Utilizza come disco di Backup e attendi che il software copi automaticamente i dati presenti sul Mac (potrebbe volerci diverso tempo): a partire da questo momento, l’operazione di “aggiornamento” verrà eseguita una volta ogni ora, ammesso che il disco resti collegato al sistema. In caso contrario, il backup sarà aggiornato automaticamente al successivo collegamento del disco.

Se, per qualche motivo, non dovessi vedere le opzioni di configurazione automatica, fai così: accedi alle Impostazioni/Preferenze di sistema, cliccando sull’icona dell’ingranaggio annessa alla barra Dock, e seleziona la voce Generali, susseguita da Time Machine. A questo punto, nel nuovo pannello che visualizzi, clicca sul pulsante Aggiungi disco di backup, digita la password di sistema del Mac e pigia sul tasto Configura disco. Dopodiché scegli se eseguire la crittografia del backup digitando una password (tenendo conto che non potrai ripristinare il backup se la dimentichi) oppure se togliere il segno di spunta dalla voce. Una volta fatto, premi sul tasto Fine per impostare il disco.

Per escludere dai backup file o cartelle che ritieni inutili, o per cambiare il disco di backup, sempre in Impostazioni di Sistema > Generali > Time Machine premi sul tasto Opzioni e vai ad agire sul pannello apertosi. Con il menu a tendina Frequenza di backup puoi scegliere ogni quanto eseguire i backup mentre con Escludi dai backup puoi scegliere le cartelle da non aggiungere premendo sul tasto (+). Per cambiare il disco, invece, puoi dissociare quello utilizzato precedentemente premendo sul tasto (-) in sua corrispondenza e poi sul pulsante Dissocia destinazione o aggiungerne un altro collegandolo all’entrata USB e poi premendo sul tasto (+).

I backup di Time Machine possono essere utilizzati sia per ripristinare lo stato precedente di un file, sia l’intero contenuto del Mac: nel primo caso, devi innanzitutto recarti nella collocazione del file da ripristinare (ad es. la cartella Documenti) quindi avviare Time Machine cliccando sull’icona del programma collocata nella cartella Altro del Mac e, fatto ciò, utilizzare la speciale finestra del Finder che ti viene proposta per selezionare la cartella o il file di tuo interesse.

Ora non ti resta che usare la barra temporale situata a destra per scegliere lo “stato” al quale ricondurre il file e, quando hai finito, fare clic destro sulla sua anteprima e selezionare la voce Ripristina. Nel secondo caso, invece, devi entrare nel menu di ripristino di macOS e selezionare la voce per ripristinare il Mac da un backup di Time Machine. Per approfondire l’argomento, ti invito a leggere con attenzione la mia guida al funzionamento di Time Machine.

Se, per qualche motivo, Time Machine non dovesse rispondere alle tue necessità, puoi prendere in considerazione l’utilizzo di Carbon Copy Cloner, validissimo software incentrato sulle operazioni di backup dei sistemi Mac, che permette anche di creare dischi bootabili: te ne ho parlato dettagliatamente in un altro mio tutorial.

Come effettuare backup: Android

Effettuare backup su Android

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, effettuare il backup di Android non è affatto difficile: il modo più semplice di agire prevede l’impiego della piattaforma cloud di Google, sulla quale è possibile archiviare, in modo del tutto automatico, una copia delle foto, dei video, dei contatti e di molti altri dati e impostazioni presenti sul device online.

Per riuscire nell’impresa, è indispensabile che, sul telefono in oggetto, sia configurato almeno un account Gmail (quello sul quale verranno salvati i dati): se non hai ancora provveduto a farlo, puoi porre rimedio alla cosa seguendo i passaggi illustrati nella mia guida su come associare un telefono Android a Google.

Tanto per cominciare, recati nelle Impostazioni di Android, facendo tap sull’icona dell’ingranaggio collocata nella home screen o nel drawer, seleziona la voce Account dal menu apertosi, fai tap sull’indirizzo Gmail in uso, poi sulla voce Sincronizzazione dell’account e assicurati che le levette corrispondenti ai dati di tuo interesse (Calendario, Chrome, Contatti e così via) siano impostate su ON. Per realizzare “al volo” un backup dei dati selezionati, tocca il pulsante (⋮) posto in alto a destra e seleziona la voce Sincronizza ora dal menu visualizzato a schermo.

Ora, per attivare il backup automatico delle impostazioni più importanti del telefono (sveglie, sfondi e così via), recati nella sezione Impostazioni > Sistema > Avanzate > Backup, assicurati che la levetta Backup di Google One sia impostata su ON e che sotto la dicitura Spazio di archiviazione dell’account sia presente l’indirizzo email del tuo profilo Google. Se lo ritieni opportuno, puoi realizzare immediatamente una copia delle impostazioni, sfiorando il pulsante Effettua ora il backup.

Infine, per configurare il backup automatico di foto e video, avvia l’app Google Foto (se non ce l’hai, puoi scaricarla dal Play Store), fai tap sulla tua immagine profilo posta in alto a destra e seleziona la voce Attiva il backup per due volte consecutive.

Ora, tocca la voce Impostazioni di Foto > Backup e, per evitare che i dati vadano a consumare troppo spazio disponibile su Google Drive (che offre 15GB di storage gratis), imposta la Qualità del backup su Risparmia spazio di archiviazione (tenendo presente che le foto avranno una risoluzione massima di 16 MP e i video di 1080p).

Di base, Google Foto effettua automaticamente il backup delle foto scattate mediante la fotocamera del dispositivo (la cartella DCIM di Android); se ti interessa aggiungere altre cartelle al backup, tocca la voce Cartelle del dispositivo sottoposte a backup e sposta su ON le levette corrispondenti alle cartelle di tuo interesse (vengono mostrate tutte le directory contenenti immagini).

Infine, se ti interessa impostare dei limiti di utilizzo della rete, oppure attivare/disattivare la realizzazione del backup mentre sei connesso alla rete dati o in roaming (per impostazione predefinita, la copia dei dati viene creata mentre ci si trova in Wi-Fi), recati nella sezione Utilizzo dati mobili. Per maggiori informazioni sul funzionamento di Google Foto, ti invito a leggere la guida specifica che ho dedicato all’app.

Se preferisci creare una copia completa dei dati presenti nello smartphone o nel tablet, puoi rivolgerti ad app leggermente più complesse, quali potrebbero essere Titanium Backup ed Easy Backup & Restore. In alternativa, se possiedi un dispositivo sottoposto alla procedura di root, puoi clonare la memoria dello smartphone ricorrendo al sistema Nandroid: ti ho parlato di tutte queste soluzioni, in modo dettagliato, nella mia guida al backup su Android.

Infine, se lo ritieni opportuno, puoi consultare le mie guide su come effettuare backup dei dispositivi Huawei e come fare il backup dei Samsung, in modo da ricevere informazioni specifiche in merito alle modalità di backup dedicate ai dispositivi realizzati dai summenzionati produttori.

Come effettuare backup: iPhone

Effettuare backup iPhone

Indubbiamente, la soluzione più rapida per effettuare il backup di iPhone prevede l’impiego di iCloud, il servizio Apple che consente di archiviare, tra le altre cose, la maggior parte delle impostazioni e dei dati (inclusi foto e video) presenti su iPhone, sincronizzandoli su tutti i dispositivi abbinati al medesimo ID Apple.

Ecco spiegato come effettuare backup su iCloud: recati nelle Impostazioni di iOS, facendo tap sull’icona a forma d’ingranaggio situata nella schermata Home del telefono, sfiora il tuo nome (che dovrebbe essere visibile in alto) e, giunto nel pannello successivo, tocca la voce iCloud.

Premi quindi sulla voce Mostra tutto in corrispondenza del riquadro App che utilizzano iCloud, quindi sposta su ON le levette relative a tutti i dati e le app disponibili, in modo da attivarne la sincronizzazione con iCloud. Per quanto riguarda foto e video, per salvarli tutti in maniera permanente sul cloud, devi toccare la voce Foto e spostare su ON la levetta Sincronizza questo iPhone, in modo da attivare la libreria foto di iCloud: questo servizio, però, va erodere i 5 GB di spazio free disponibili su iCloud e, dunque, porta quasi sempre a dover sottoscrivere uno dei piani a pagamento di iCloud, di cui puoi trovare maggiori info qui).

In seguito, vai su Backup iCloud, sposta la levetta Esegui il backup di iPhone su ON (se necessario) e tocca il pulsante OK, per attivare il backup giornaliero automatico su iCloud (che verrà realizzato quando il dispositivo è collegato a una fonte d’alimentazione e a una rete Wi-Fi): per creare subito un backup, tocca la voce Esegui il backup adesso e attendi che la copia dei dati venga portata a termine.

Anche i backup vanno a intaccare lo spazio complessivo disponibile su iCloud: per verificare di averne a sufficienza, accedi nuovamente alla sezione Impostazioni > [tuo nome] > iCloud di iOS e sfiora le voci Gestisci spazio account, Backup e [nome iPhone].

Mediante la schermata che ti viene proposta, puoi visualizzare la data, l’orario e le dimensioni dell’ultimo backup, unitamente alla grandezza di quello che verrà creato successivamente. Se lo ritieni opportuno, puoi escludere alcuni dati dal backup successivo, intervenendo sulle apposite levette, oppure acquistare spazio di archiviazione aggiuntivo su iCloud, seguendo le istruzioni che ti ho fornito in questa guida.

Come effettuare backup iPhone su iTunes

Effettuare backup su iTunes

Per eseguire il backup sul computer dell’iPhone, innanzitutto, avvia iTunes(su Windows) o il Finder (su Mac a partire dal sistema operativo macOS Catalina) e collega il tuo iPhone al PC mediante l’apposito cavo. Se è la prima volta che esegui il collegamento, autorizzalo mediante gli avvisi comparsi sia sullo schermo del computer sia su quello dell’iPhone.

Una volta riconosciuto l’iPhone dal programma o dal sistema, premi sull’icona del telefono in alto a sinistra (su iTunes) o sul nome dell’iPhone comparso nell’elenco alla sinistra del pannello del Finder. A questo punto, nella schermata Riepilogo/Generali, apponi il segno di spunta accanto alle opzioni Questo computer/Effettua il backup di tutti i dati di iPhone sul Mac ed Esegui crittografia backup locale (necessaria per salvare le informazioni relative alle app Salute e HomeKit). Clicca, poi, sul pulsante Esegui il backup adesso, per avviarlo.

In questo modo verrà eseguito un backup in locale sul PC che potrai ripristinare in caso di necessità. Se ti servono maggiori informazioni in merito, consulta pure la mia guida su come effettuare il backup dell’iPhone dove puoi trovare la procedura descritta nel dettaglio.

Come effettuare backup iPhone su hard disk esterno

Backup iPhone spostato su hard disk

Pur non esistendo un metodo ufficiale per eseguire un backup dell’iPhone direttamente su un disco esterno, è possibile tuttavia attuare un escamotage che consiste nell’eseguire prima un backup di iOS tramite iTunes, come spiegato in precedenza, e poi trasferire la cartella del backup su un hard disk.

Una volta eseguito il backup in locale, per spostarlo sull’hard disk, collega quest’ultimo al computer e, se disponi di un PC Windows, recati in Esplora file > Disco locale e segui il percorso Utenti/[nome utente]/Apple/MobileSync/Backup. Ora individua la cartella con dentro il backup, fai clic col tasto destro su di essa e seleziona le voci del menu Invia a > [nome hard disk].

Su Mac, invece, tramite Finder, vai su [nome iPhone] > Generali, premi sulla voce Gestisci backup e clicca col tasto destro sul backup, quindi pigia sulla voce Mostra nel Finder comparsa in elenco. A questo punto trascina la cartella del backup sul nome dell’hard disk esterno presente nel Finder sotto alla voce Posizioni. Se ti servono maggiori informazioni puoi consultare il mio tutorial su come trasferire i file sull’hard disk esterno.

Come effettuare backup: WhatsApp

Backup WhatsApp Android e iOS

Lasciami indovinare: sei in procinto di cambiare telefono e, per questo motivo, vorresti capire come come effettuare backup di WhatsApp, in modo da trasferirle agevolmente sul nuovo terminale? Anche in questo caso, credo proprio di poterti dare una mano.

WhatsApp, principalmente, si affida ai servizi cloud per i suoi backup: infatti, mediante una semplice procedura, è possibile copiare i dati delle chat (unitamente alle foto e ai video inviati/ricevuti) su Google Drive, per Android, oppure su iCloud, per iPhone. Affinché le cose vadano per il meglio, è indispensabile che, sui telefoni in questione, siano configurati almeno un account Google (Android) o un ID Apple (iPhone).

Fatta questa doverosa precisazione, lascia che ti spieghi, nel dettaglio, come realizzare un backup delle proprie conversazioni WhatsApp.

  • Android – apri WhatsApp, tocca il pulsante (⋮) posto in alto a destra e seleziona la voce Impostazioni dal menu che compare su schermo. Ora, recati nelle sezioni Chat e Backup delle chat e, per creare immediatamente un backup locale e su Google Drive, fai tap sul pulsante Esegui backup. Se è la prima volta che effettui il backup sul cloud di Google, rispondi in maniera affermativa all’avviso che ti viene proposto, in modo da autorizzare WhatsApp ad accedere allo spazio su Google Drive. Se necessario, poi, mediante il riquadro Impostazioni Google Drive, puoi scegliere ogni quanto tempo realizzare un nuovo backup (Backup su Google Drive), l’account Google sul quale salvarlo, se creare nuovi backup soltanto tramite Wi-Fi oppure anche tramite la rete dati del cellulare (Backup tramite) e se includere o meno i video nel backup. Volendo, sappi che puoi creare un backup crittografato end-to-end per proteggere il backup delle chat con una password (che dovrai ricordare in fase di ripristino, altrimenti nemmeno tu potrai accedere al contenuto del backup stesso). Maggiori info qui.
  • iPhone – apri WhatsApp, fai tap sulla scheda Impostazioni (che si trova in basso a destra) e seleziona le voci Chat e Backup delle chat. Per creare subito un nuovo backup, fai tap sulla voce Esegui backup adesso. Al bisogno, puoi definire ogni quanto realizzare un backup automatico e, intervenendo sull’apposita levetta, se includere i video nello stesso. Puoi anche optare per la realizzazione di un backup crittografato end-to-end: in questo caso ti verrà chiesto anche l’inserimento di una password da usare a protezione del backup (che dovrai ricordare in fase di ripristino). Maggiori info qui.

I backup realizzati in questo modo possono essere comodamente ripristinati in fase di configurazione iniziale di WhatsApp, a patto che si agisca dal medesimo sistema operativo: ciò che voglio dire, di fatto, è che i backup realizzati da Android possono essere ripristinati soltanto su Android e i backup realizzati da iPhone possono essere ripristinati soltanto da iPhone. Tuttavia, puoi ripristinare le chat da Android a iPhone e da iPhone ad Android utilizzando una funzione apposita che trovi descritta nelle guide che ti ho indicato.

Nota: i backup creati con WhatsApp possono influire, anche in modo significativo, sullo spazio disponibile su Google Drive e/o iCloud Drive. Se ritieni di non averne a sufficienza per contenere adeguatamente i salvataggi delle tue conversazioni e desideri acquistare spazio aggiuntivo, ti rimando alla lettura delle mie guide su come funziona Google One e come acquistare spazio su iCloud.

Come effettuare backup WhatsApp su PC

Backup WhatsApp Android su PC

Per il momento non esiste un metodo ufficiale per effettuare un backup di WhatsApp tramite computer. Tuttavia, è possibile attuare alcune tecniche per trasferire i backup dal telefono al PC. Le trovi tutte descritte qui sotto.

Se utilizzi uno smartphone Android e un PC Windows, collega il telefono al computer e seleziona sullo smartphone l’opzione Dispositivo multimediale (MTP). Fatto ciò, avvia Esplora File, seleziona la voce Questo PC e fai doppio clic sull’icona dello smartphone. Ora segui il percorso \Home\WhatsApp e salvane il contenuto sul computer.

Se utilizzi un Mac e uno smartphone Android, devi installare Android File Transfer, un software che permette di navigare nella memoria del terminale Android e procedere come descritto precedentemente. Per sapere di più su questa metodologia puoi leggere il mio tutorial su come trasferire file da Android a Mac.

Se, invece, disponi di un iPhone e un PC Windows o un Mac, devi utilizzare obbligatoriamente un programma di terze parti per creare un backup in locale da salvare sul computer, come Wondershare Dr.Fone. Per il suo utilizzo nel dettaglio, ma anche per tutti gli altri metodi descritti in precedenza, puoi fare riferimento al mio tutorial su come salvare le chat di WhatsApp sul PC.

Come effettuare backup: PS4

Backup PS4

Possiedi una PS4 e vorresti effettuare una copia dei dati presenti su disco (trofei, giochi, dati di gioco e così via) su un dispositivo di archiviazione esterno? In tal caso, ti farà piacere sapere che il sistema operativo a bordo della console permette di effettuare questa operazione con facilità.

Affinché le cose vadano per il verso giusto, è necessario avere a disposizione una chiavetta USB o un disco esterno USB sufficientemente grandi per contenere tutti i dati. I dispositivi esterni, inoltre, devono essere formattati in FAT32 o exFAT.

Tutto chiaro? OK, procediamo. Tanto per cominciare, se non l’hai ancora fatto, provvedi a sincronizzare i Trofei: avvalendoti dell’icona collocata nella schermata iniziale della PS4, recati nell’omonima sezione, premi il tasto Options del controller e seleziona la voce Sincronizza con PlayStation Network dal menu che ti viene proposto.

A questo punto, non ti resta che procedere con il backup: dopo aver collegato il disco USB alla PS4, recati nelle Impostazioni della console mediante l’icona della cassetta degli attrezzi (si trova in alto), accedi alle sezioni Sistema > Backup e ripristino > Esegui backup PS4 e, se desideri copiare anche le applicazioni installate nel sistema, apponi il segno di spunta accanto alla voce Applicazioni (devi selezionare l’apposita casella e premere il tasto X del pad).

Quando sei pronto, seleziona il pulsante Avanti, premi il tasto X del pad, assegna un nome e una descrizione al backup, mediante le apposite caselle di testo e, infine, premi il pulsante Esegui backup per avviare la copia dei dati. A questo punto, la PS4 dovrebbe riavviarsi in automatico e dare inizio alla copia effettiva dei dati, che potrebbe richiedere diverso tempo.

Per effettuare il ripristino dei dati copiati, non hai che da recarti in Impostazioni > Sistema > Backup e ripristino e, dopo aver collegato il disco sul quale hai effettuato il salvataggio, premere il pulsante Ripristina PS4 e seguire le istruzioni fornite a schermo.

Salvatore Aranzulla

Autore

Salvatore Aranzulla

Salvatore Aranzulla è il blogger e divulgatore informatico più letto in Italia. Noto per aver scoperto delle vulnerabilità nei siti di Google e Microsoft. Collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. È il fondatore di Aranzulla.it, uno dei trenta siti più visitati d'Italia, nel quale risponde con semplicità a migliaia di dubbi di tipo informatico. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.